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Archivi di Balbo

L'Associazione Trasvolatori Atlantici è lieta di diffondere  l'articolo pubblicato dal quotidiano “La Nuova Ferrara”, a firma Samuele Govoni, sulla donazione di Paolo Balbo, figlio del Maresciallo dell' Aria Italo Balbo e Presidente onorario dell'A.T.A., della collezione completa del quotidiano "Il
Corriere Padano", fondato dal padre, all'Istituto di Storia Contemporanea Ferrarese, il quale dedicherà una stanza a documenti e cimeli dell'illustre personaggio. (B.D.)

 

Gli archivi di Balbo donati a Ferrara e a Roma

Il figlio Paolo lascia alla città estense tutto il Corriere Padano. Anna Quarzi (Istituto storia contemporanea): una donazione che rappresenta un patrimonio importantissimo di studio  di SAMUELE GOVONI

 

 

FERRARA - «Questo istituto è estremamente grato alla famiglia Balbo che ha scelto di donarci l’archivio del Corriere Padano. Una documentazione importante per studiosi, giovani storici e, naturalmente, per tutta la città». L’istituto in questione è quello di storia contemporanea di Ferrara e a parlare è la sua direttrice, Anna Maria Quarzi.

 

 

 

Ieri mattina Paolo Balbo, figlio di Italo (nel 1929 ministro dell’aeronautica e nel 1934 governatore della Libia), si è recato all’istituto di via Montebello (vicolo Santo Spirito, 11) per ufficializzare la donazione degli archivi integrali del Corriere Padano, fondato nel 1925 proprio da Balbo. Nei giorni scorsi inoltre, il figlio ha donato all’archivio centrale di Stato, che si trova all’Eur di Roma, l’archivio particolare del padre; ricco di documenti legati alla vita politica e privata del generale dai quali emerge una figura internazionale: Balbo aveva rapporti con persone in tutto il mondo.

 

 

 

«Non è stato facile staccarsi da queste carte che ho conservato gelosamente per più di quarant’anni a casa mia ma - spiega Paolo Balbo, avvocato di 86 anni - non c’era altro da fare. Penso sia giusto, oltre che logico, donare i documenti agli istituti di Roma e Ferrara affiché la figura di mio padre possa essere studiata nella sua completezza. E perseguirò questa strada, qualsiasi cosa di mio padre verrà messa a disposizione della Storia e degli studiosi. Penso che sia importante anche nei suoi confronti».

L’istituto di storia contemporanea di Ferrara destinerà all’archivio un’intera stanza che verrà intitolata “fondo famiglia Balbo”, così come è stato fatto nei mesi scorsi con il fondo Massimo Sani. Quando Italo Balbo morì nel 1940, il figlio Paolo aveva appena 10 anni ma i ricordi del padre sono ancora molto vivi nella sua memoria. «Di episodi in mente ne ho tanti ma in particolare ricordo la sua disperazione quando seppe dello scoppio della guerra, per lui fu un trauma terribile. Era contrario e -ricorda il figlio - diceva che l’Italia sarebbe diventata serva della Germania. Dai documenti emerge la persona che era, e ricordo proprio che lui era davvero come appariva».

 

 

Ma non è stato facile essere il figlio di Balbo, soprattutto nell’immediato dopoguerra quando la gente era stanca, arrabbiata, disperata e delusa. «Sono stati periodi duri e pieni di accanimento, tempi molto difficili ma - conclude - sono trascorsi tanti anni ormai». E nel corso di questi decenni, si è cominciato a guardare alla storia in maniera diversa, non con revisionismo si intende, ma con la consapevolezza che la storia, in quanto tale, va studiata e compresa in maniera limpida; senza ideologie. Ecco perché l’idea di avere in città un fondo Balbo, anche solo alcuni anni fa, pareva impensabile; del resto, proprio lo stesso Paolo Balbo, in una vecchia intervista rilasciata proprio alla Nuova Ferrara, aveva parlato di Ferrara come della città più anti balbiana di Italia.

«Il gesto di Paolo - dichiara Daniele Ravenna del Mibact - è da sottolineare perché si tratta di un atto veramente altruistico. Dopo la donazione all’archivio centrale dello Stato, quella di oggi (ieri per chi legge, ndr) chiude un cerchio molto importante».

Trasvolatori Atlantici in Egeo

Lero 6/11 settembre 2016

Alla nostra Associazione fu fatta, circa due mesi fa, una richiesta di patrocinio da parte dell 'AIAL (Associazione Italiana Amici di Leros) per la realizzazione e lo svolgimento di un evento che avrebbe dovuto tenersi sulla isola di Lero (Grecia) manifestazione che ha come titolo: “Alle origini del SAR”. Evento fortemente sostenuto dal Presidente della Associazione “Gente del Quindicesimo” Gen. ® Giacomo DePonti. Il Presidente Valle, su nostra istanza, accettò con entusiasmo l’invito ma ci pose una piccola condizione: dovevamo, nel corso delle previste Conferenze, Mostre e Rievocazioni storiche ricordare i Trasvolatori di Balbo che in un modo o nell’altro ed in varie epoche avessero operato nel Dodecanneso, Protettorato Italiano sin dal 1921, e questo perché il SAR (Search And Rescue) attuale nacque, in embrione, proprio nel settembre del 1933, immediatamente dopo il compimento della Crociera del Decennale, allorchè il Re Vittorio Emanuele, ad Orbetello sciolse la formazione di Balbo e gli uomini ed aerei della cosiddetta “Centuria Alata” passarono al 31° Stormo e poi al 15° Stormo ed agli equipaggi della Ricognizione Marittima Lontana e del Soccorso, reparti che costituiscono, a loro volta, le radici lontane del 15° Stormo SAR.

  

Appena avuto l’assenso della Presidenza abbiamo cominciato i lavori contattando, nell’ordine, gli altri Enti ed Associazioni che avrebbero dovuto patrocinare e curare tutta la organizzazione di parte italiana. L' Aeronautica Militare, la Associazione “Gente del 15°”, la Ambasciata Italiana ad Atene e la Associazione HWS che avrebbe curato, insieme alla ATA, tutta la parte rievocativa con il sistema del “Living History”utilizzando uniformi, tute di volo ed altri oggetti d’epoca (memorabilia) per rappresentare visivamente e storicamente cosa si stesse rievocando.

L’Aeronautica Militare, attraverso il suo Addetto alla Difesa presso l’Ambasciata Italiana in Grecia, Col. Antonio Albanese, ha contribuito grandemente alla ottima riuscita di questo evento coordinando in Patria ed all’estero tutte quelle operazioni che avrebbero richiesto attenzioni particolari dal punto di vista della verità storica ma anche per la logistica da mettere in atto. In più ci ha permesso di avere accesso all’Ufficio Storico di SMA, <fonte importante di dati, fotografie e situazioni di pace e di guerra>  ed al Museo di Vigna di Valle il quale ha fornito, invero con qualche difficoltà di carattere organizzativo, ai “reenactors”del materiale importante e sinergico all’evento Lero quali: copia di manifesti e foto delle due Crociere Atlantiche di Balbo, che sono state esposte poi in una interessante mostra nel comprensorio scolastico di Lero, una tuta da volo Marus bianca con caschetto, combinazione che è stata indossata a Lero dal Gen. ® DePonti che rappresentava, debitamente autorizzatodalla famiglia, l’allora Gen.di Brigata Alberto Briganti che fu l’ultimo Comandante della Regia Aeronautica in Egeo nei primi anni quaranta.

 

Il Gen. Alberto BRIGANTI a Lero durante una visita

 

Ci sono stati anche numerosi contatti e scambi di informazioni con la Associazione “Gente del 15°” nella persona del suo Presidente, Gen. ® Giacomo DePonti che ha coordinato e preparato gran parte del materiale espositivo e storico che ha poi illustrato nel corso di una interessantissima conferenza alla presenza delle maggiori autorità dell’isola. La stessa Associazione, ed il 15° Stormo hanno anche donato, apposto e scoperto una lapide in onore degli equipaggi che operarono sull’isola, negli annidal 1927 al 1943, e dei suoi caduti, lapide che è stata  sistemata su una colonna, ancora esistente, dell’allora ingresso all’Idroscalo Rossetti in località Lepida.

 

Da sinistra: il Col Antonio Albanese, Addetto Difesa c/o Ambasciata in Atene, il Gen. Giacomo DePonti, Giuseppe Arcangeli e Luciano Alberghini, gli ultimi tre in veste di “Rievocatori” Sullo sfondo la lapide apposta dal 15°, Lero Settembre 2016.

 

Anche un “rievocatore” greco, Andreas, ha voluto omaggiare i caduti della Regia Aeronautica

 

Immediatamente dopo la deposizione della Lapide Commemorativa le autorità e le famiglie degli intervenuti si sono spostate all’interno dell’ancora esistente Idroscalo per visitare gli interessanti reperti che ancora si possono vedere, reperti che però avrebbero bisogno di restauri e maggiori attenzioni. Non si è potuta visitare la parte che fu della Regia Marina, in quanto ancora operativa per la Marina Greca. Abbiamo assistito ad una breve ma sentita funzione dei due prelati presenti uno di fede cattolica e l’altro di fede ortodossa e poi i rievocatori, seguiti da due operatori cinematografici,  hanno messo in scena, all’interno ed all’esterno degli antichi edifici una serie di rievocazioni e di Now & Then (Ieri ed oggi) per la gioia dei presenti e per il ricordo di tutti coloro che hanno vissuto la vita militare di tutti i giorni in quei luoghi.

 

 

Elenco dei Trasvolatori Atlantici che hanno operato in varie epoche presso l’Idroscalo di Lero


  

ATLANTICI a Leros e dintorni

 

  1. Ulisse LONGO, partecipò, con il grado di maggiore alla Crociera Italia-Brasile e nel 1933 alla Crociera del Decennale su velivolo I-LONG. Fu, nel 1940, Comandante dell’Aviazione dell’Egeo.

  2. Alberto BRIGANTI Partecipò, nel 1929, nel Reparto Speciale alla Crociera del Mediterraneo Orientale su I-SAAW. Fu Comandante della Aviazione in Egeo nel 1943 sino all’armistizio.

  3. Emilio DRAGHELLI, Partecipò alle due Crociere del Mediterraneo Occidentale e di quello Orientale, compì, a bordo di I-DRAG la Crociera Atlantica verso il Brasile, durante la 2° GM fu Comandante, tra gli altri, del 45° Stormo “T”del SAS (Servizi Aerei Speciali) che operò a lungo anche nell’Egeo.

  4. Amedeo GIROTTO Partecipò, come motorista alla Crociera Italia-Brasile nel 1930 a bordo di I-BAIS, in seguito operò a Rodi e Leros dove svolse le mansioni di motorista sul velivolo del Governatore.

  5. Edoardo CALARESE, partecipò alla Crociera del Decennale in qualità di Ufficiale di collegamento e riserva. Al rientro della Crociera del Decennale fu a bordo di I-MARI che compì la trasvolata da New York a Ostia di Roma. Operò a lungo a Leros negli anni 1931/33.

  6. Michele PALMIOTTI, compì la Trasvolata Atlantica a bordo di I-CALO, fu poi destinato alla Aviazione dell’Egeo al rientro della Crociera.

  7. Amelio NOVELLI fu secondo pilota, nel corso della Crociera Roma-Chicago-Roma a bordo di I-DINI che interruppe la Crociera ad Amsterdam, con un improvvido incidente in fase di ammaraggio. Fu poi Comandante del 50° Gruppo BT a Rodi nel 1941.

  8. Antonino Orlando, fu, da Sergente Montatore assistente alle basi logistiche su territorio americano, fece poi, come ospite, il volo di ritorno su I-NANN. In seguito operò su basi italiane e fu a Rodi sino al 1943.

  9. Ademaro NICOLETTI ALTIMANI Prese parte, come secondo pilota, alla Crociera del Decennale a bordo di I-ABBR. Operò in vari stormi e nel corso di una pericolosa azione nel teatro del Mediterraneo cadde a Rodi nel luglio del 1940 guadagnandosi la M.O.V.M.

  10. Umberto FIORI, partecipò alla Seconda Crociera Atlantica, in qualità di secondo pilota, su I-GIOR. Combattè in Spagna e nel teatro Mediterraneo. Fu Comandante di Stormo a Rodi.

  11. Pietro LETTINI, partecipò a bordo di I-MIGL, alla Crociera del Decennale in qualità di Sergente Maggiore Motorista.Partecipò attivamente alla 2° GM ed operò a lungo nel Dodecanneso.

  12. GALLERIA FOTOGRAFICA

Foto 1

 

Foto 2

 

Foto 3

Varie tipologie di velivoli operanti a Leros: Cant Z 501dell’ 84° Gruppo, Cant Zeta 506 della 147° Squadriglia ed un S-55 X usato anche nelle Crociera del Decennale, lo si nota dalle due stelle sul timone verticale.Delle due gru di alaggio che si notano nelle foto d’epoca ne è rimasta solo una, molto arrugginita e crivellata di colpi di mitragliamento aereo.



 

Lero settembre 2016, tre rievocator che indossano combinazioni di volo d’epoca e che rappresentano, nell’ordine:  Gen. Alberto BRIGANTI, Comandante della Aeronautica Egeo sino al 1943, l’allora Capitano Edoardo CALARESE che operò a Lero nei primi mesi del 1933 per poi partecipare alla Crociera del Decennale (I-MARI) e l’aiutante di volo del Gen. Briganti. Notare sullo sfondo la gru di alaggio ancora esistente.

 

Giacomo

 

 

Giuseppe

 

Luciano

 

Il distintivo,  che i tre piloti portano sulla combinazione di volo è quello dello Stormo Misto Aviazione Egeo, Leros, la scritta FERT è un acronimo, che fu il motto dei Savoia (Amedeo VI) che combattè strenuamente contro i turchi nel 1550, il suo significato è:

“FORTITUDO EIUS RHODUM TENUIT”

 

Un rappresentativo S-55 A in volo su Lero scortato da caccia terrestri ed idro

 

  

Palazzina Comando Idroscalo Rossetti di Lero IERI ed OGGI

 

 

Caserma Regia Aeronautica, Avieri IERI e migranti OGGI:

 

 

 

 

Una Planimetria d’epoca che comprende sia le istallazioni e le infrastrutture della Regia Aeronautica che quelle della Regia Marina della quale pubblicheremo un altro articolo in un prossimo futuro insieme a una accurata e completa memoria degli edifici del cosidetto “Stile Razionalista” tuttora esistenti, curati ed abitati sull’isola di Leros. Nel punto, contrassegnato sulla mappa, con la dicitura “Entry” è stata piazzata, da parte del 15° Stormo e della Associazione “Gente del 15°”, la targa commemorativa.

 

 

Giuseppe Arcangeli ATA

18 settembre 2016

 

 

Il servizio di Ricerca e Soccorso dell'Aeronautica celebra 70 anni di attività

11 Settembre 2016

Fonte: Addetto per la Difesa - Atene

Autore: Col. Antonio Albanese

  

Presso la città di Lakki (Isola di Leros-Grecia) si è svolta, dal 6 all'11 settembre scorso, la manifestazione chiamata "Alle origini del SAR", a cura dell'Associazione Italiani Amici di Leros (AIAL), patrocinata dall'Ambasciata d'Italia ad Atene, dall'Aeronautica Militare e dalle associazioni "Gente del Quindicesimo", "Trasvolatori Atlantici" ed "Arma Aeronautica".​ 

Quest'anno si celebra il 70° anniversario della costituzione a Centocelle, nell'immediato dopoguerra, del "Servizio Ricerca e Soccorso", che vent'anni dopo si riorganizzerà in 15° Stormo: di esso fanno parte l'84° Gruppo e la 147° Squadriglia che furono dal 1923 al 1943 di stanza a Leros nel Dodecaneso, insieme alla 185ª Squadriglia, con compiti di Ricognizione Marittima Lontana (R.M.L.) su idrovolanti Cant Z/501 Gabbiano e Cant Z/506 Airone e che appartengono quindi alle lontane radici dell'attuale servizio SAR 

Il Dodecaneso venne occupato dagli italiani nel 1912 in seguito agli eventi della guerra italo-turca in Libia e diventò "Possedimento italiano delle isole dell'Egeo" in seguito al trattato di Losanna del 1923. 

 L'isola di Leros, così come tutto il Dodecaneso rimase italiano fino al 1947 e fu sede di un'importante e strategica base aeronavale denominata da W. Churchill "La Malta dell'Egeo". 

Grazie alla presenza italiana l'isola fu protagonista di uno sviluppo socio economico che portò da 4000 ad oltre 12000 il numero dei suoi abitanti ed alla edificazione della città di Portolago (oggi Lakki) dal tipico disegno e struttura razionalista.  

Alla manifestazione erano presenti delegazioni delle Associazioni promotrici dell'evento, fra i quali il Gen. Pil. Giacomo De Ponti (Presidente AG15°), Giuseppe Arcangeli (ATA) ed il Prof. Ten. Luigi Tulipano dell'Associazione Arma Aeronautica di Bari. 

Il giorno 6 settembre, alla cerimonia di apertura della manifestazione presso il monumento che ricorda i caduti della battaglia di Leros del novembre 1943, oltre al Sindaco di Leros, l'Arcivescovo Ortodosso, il Vicario Generale dell'Arcidiocesi Cattolica di Rodi, i Comandati del 588° Fanteria e dell'YNTEL ellenici, hanno partecipato ufficiali ed allievi marescialli della nave scuola "Palinuro" della Marina Militare. 

Nel suo intervento, il Col. Antonio ALBANESE, Addetto per la Difesa in Grecia ha detto: "Italia e Grecia oggi condividono il problema dell'accoglienza delle decine di migliaia di profughi che fuggono dalla guerra, dalla discriminazione e dall'ingiustizia. Leros è in prima fila in questa attività che ha molte attinenze con quella del SAR ed è pertanto un' incredibile coincidenza che proprio in questa isola sia nata l'idea di creare il servizio di soccorso aereo".

 

 

Alle origini del S.A.R.

Il socio Arcangeli informa che la organizzazione dell'evento "Alle Origini del SAR", che si svolgerà a Leros (Grecia) dal 6 al 13 settembre p.v., è completata ed il programma definitivo verrà pubblicato a seguire insieme ad altri interventi per quanto riguarda l'importante evento

L'Archivio privato di Italo Balbo all'Archivio Centrale

Il giorno 21 giugno u.s. ha avuto luogo, presso l’Archivio Centrale dello Stato, presenti, tra gli altri, l’Avvocato Paolo Balbo e la signora Paola, un interessante ed importantissimo evento, la famiglia Balbo ha consegnato all’Archivio Centrale l’intera raccolta documentale relativa al Maresciallo dell’Aria Italo Balbo, un fondo di grande rilevanza documentale per la Storia della Aviazione Italiana e Mondiale e dell’Italia negli anni che vanno da fine ottocento al 1940. Inseriamo, qui di seguito un esaustivo e puntuale articolo pubblicato, a firma, E. Moriconi, su “ Il Giornale d’Italia”.

 

Il figlio del Maresciallo dell'Aria, Paolo, consegna il carteggio di famiglia allo Stato

 

Una straordinaria documentazione che ora sarà catalogata e poi messa a disposizione degli studiosi

Si è svolta martedì scorso presso l'Archivio Centrale dello Stato di Roma la presentazione dell’Archivio di Italo Balbo  a seguito dell’acquisizione da parte dell’Archivio centrale dello Stato delle carte private di Italo Balbo, donate dal figlio Paolo. Un carteggio importante, che permetterà un’indagine ancora più approfondita delle vicende storiche dalla Prima Guerra mondiale alla nascita del Fascismo, dalla nascita del Ministero dell’Aeronautica alle trasvolate atlantiche fino al Governatorato italiano in Libia. Parliamo di trent'anni della nostra storia, dal 1911 al 1940 (anno in cui Italo Balbo morì tragicamente a Tobruk), che dopo un lungo lavoro archivistico e di catalogazione sarà possibile esaminare alla luce di questa importantissima documentazione che comprende " corrispondenza, relazioni e appunti, giornali, riviste, foto e pellicole che testimoniano i molteplici interessi e relazioni di una personalità poliedrica", dice lo stesso ACS, che aggiunge: "La documentazione dell’Archivio Balbo, non appena sarà resa fruibile al pubblico, renderà possibile approfondimenti e integrazioni delle carte istituzionali, già conservate dall’Istituto, tra cui quelle del Ministero dell’Africa Italiana, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Aeronautica e degli archivi fascisti". A fare un saluto introduttivo il Sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato Eugenio Lo Sardo, che ha detto tra l'altro: "Ricordo un aspetto, un episodio che mi lega alla memoria di Balbo: un amico conserva in casa un piatto d'argento la cui cesellatura ricorda motivi africani. Probabilmente Balbo lo compro a tripodi, al centro c'è la sua firma, e questo amico è il figlio del dentista che aveva curato Italo Balbo, probabilmente Balbo lo omaggiò con quel piatto. Lo stesso dentista purtroppo che dovette riconoscere il corpo dell'aviatore caduto. L'amico è anche uno dei fondatori del pci quindi il rispetto della figura di Balbo prescinde dalla collocazione politica. Evidentemente parliamo di un uomo che si è fatto amare e stimare da personalità di diverso tipo".

A seguire ha portato il suo saluto il dottor Ravenna, che ha riferito il saluto del Ministero all'avvocato Paolo Balbo e alla signora Paola per questo atto di fiducia nei confronti del Ministero, "fiducia - ha detto - che compie nei confronti dello Stato affidandogli questo materiale, custodito proprio dall'avvocato Balbo con devozione filiale e alto senso civico". Ha parlato di questo Archivio come di "un archivio che è importante per l'Italia e che avrebbe potuto essere valorizzato fuori dall'Italia. Quante Università americane sarebbero state onorate di accoglierlo? Ebbene l'avvocato Balbo adesso compie questo atto di fiducia e lo Stato se ne fa carico assumendosi la responsabilità di curarlo e di metterlo a disposizione degli studiosi. In questo modo si può prendere conoscenza della figura di Italo balbo. Le questioni culturali - ha poi voluto sottolineare - sono fondate sull'imparzialità e sul rigore scientifico. L'impegno che ci assumiamo è quello di promuovere un ciclo di studi sul personaggio quando si sarà effettuato un primo lavoro di 'scavo' su questo Archivio. L'avvocato Balbo - ha detto ancora Ravenna - nella sua generosità ha donato al Comune di Ferrara la raccolta completa del quotidiano fondato da suo padre, nel quale si trova preziosissima la memoria di quei decenni. Il sindaco di Ferrara - ha quindi concluso - mi ha incaricato di esprimere ringraziamento all'avvocato Balbo e l'auspicio che in una sua prossima visita a Ferrara sia possibile un incontro".

 

Da prima della Grande Guerra allo schianto di Tobruk, una vita intensa, un talento poliedrico, un personaggio straordinario

Cinquantasette anni di storia

Lettere di Bottai, Gentile, Marconi; fotografie e scritti che immortalano momenti cruciali della nostra vicenda patria

Ha poi preso la parola Margherita Martelli: "Riordinare un archivio privato è sempre un'emozione grandissima - ha detto - e una opportunità come archivista. Indagare un archivio, studiarlo, è una cosa bellissima, ma presenta anche certe difficoltà perché parliamo di un archivio sterminato. È stato difficile scegliere i documenti da mostrare oggi, credo però che essi possano darvi almeno un'idea del materiale che abbiamo a disposizione. La documentazione va dal 1910 al 1967 e poi ci sono tutti gli studi successivi, 119 faldoni, migliaia di fogli. 120 volumi di rassegna stampa dedicata alle crociere aeree, per esempio. Anche prima della prima guerra mondiale Italo Balbo si interessa di molte cose, abbiamo anche la sua tesi di laurea, due medaglie d'oro e una di bronzo al valore. Era iscritto al partito mazziniano, c'è un manifestino del 1920 dedicato ad un suo comizio, c'è poi una lettera di Armando Lodolini, archiviata mazziniano, in cui si legge tra l'altro che il mazzinianesimo è padre del Fascismo. Altra parte di documentazione è tutto ciò che c'è stato prima della Marcia su Roma, ed è molto interessante. Poi ci sono eventi importantissimi della sua vita, materiale sulle crociere, foto, carteggio del periodo in cui diventa Ministro dell'Aeronautica il 12 settembre del 1929. Una lettera di Guglielmo Marconi è interessante perché Marconi sembra avere un rapporto molto intimo con Balbo. Ancora, c'è una cartolina con l'Elettra inviata a Balbo, e dalla corrispondenza emerge che sia la crociera del '30 che quella del '33 hanno avuto una grande importanza. Abbiamo testimonianza della valenza non solo tecnica ma anche sotto il punto di vista dell'Italia e degli italiani all'estero, Italo Balbo era molto vitale e intrattenne rapporti con molte realtà oltre i confini nazionali. C'è una lettera di Bottai, relativa a quando Balbo lascia il Ministero e sono molte le missive che esprimono sentimenti di dispiacere. E ancora, una lettera di Romeo Gallenga da Londra, una di Paolo Monelli del 25 gennaio 1934, su carta intestata della Gazzetta del Popolo, ancora una lettera di Ellery Stone. E poi Antoine de Saint Exupery, noto trasvolatore, che chiede di incontrare Balbo a Tripoli: è una lettera del 10 ottobre 1935. C'è una missiva di Giovanni gentile, del 29 luglio 1937, con nota a margine, su carta intestata dell'Enciclopedia Italiana. Una di Petrolini del 18 febbraio 1934".

Come si può vedere, molto diversificati sono i documenti giunti all'Archivio Centrale dello Stato dalle carte di famiglia, e in quantità notevole. Si tratta di un carteggio che costituirà presto oggetto di studio per storici, storiografi, studenti, scrittori, giornalisti e appassionati. "Balbo considera la Libia non come colonia ma come territorio nazionale", dice ancora Margherita Martelli mostrando una foto della visita di Mussolini e del Re in Libia. Quindi sullo schermo che con un powerpoint ci racconta questa straordinaria raccolta documentale appare una lettera di Gianni Caproni del 1940, "persona che gli fu vicinissima, un inventore, una persona che ha avuto un'amicizia e che ha costruito con lui molte evoluzioni in materia", racconta la Martelli. Caproni in questo scritto ringrazia Balbo per le felicitazioni espresse e gli riconosce di averlo guidato per lungo tempo. "Questo archivio è una scommessa - dice la studiosa -, perché è un archivio importante, complesso, in cui le serie sono assai complicate perché ogni lettera, ogni fascicolo è collegato ad altro. C'è una sterminata documentazione. Ringrazio l'avvocato Balbo - conclude -  perché è sempre stato gentile e affettuoso. Ringrazio la mie colleghe che mi hanno aiutato in questa realizzazione del powerpoint. Nei prossimi mesi organizzeremo sistematicamente questo fondo per renderlo fruibile". Quindi saluta mostrando ancora un documento affascinante: "Vediamo in questa foto paesaggi dell'Africa con aerei e palme, parliamo di una documentazione che mostra un accordo con le realtà libiche per capire anche la religione, insomma si costruivano scuole, e non solo".

L'intervento che segue è affidato a Cristina Mosillo, che riferisce circa la figura di Italo Balbo nelle carte dell'Archivio: "La documentazione che abbiamo all'Archivio Centrale dello stato su Balbo è molto ricco di documenti, grosso modo la documentazione che abbiamo si può dividere in una documentazione biografica, composta di fascicoli personali del Ministero dell'aeronautica, e poi quello del suo agire politico e amministrativo. Abbiamo predisposto un opuscolo con un primo schema, sulla sinistra ci sono le cariche istituzionali, sulla destra un primo censimento della documentazione su Balbo conservata in Archivio. Abbiamo cose belle e importanti ma mi aspetto molto dall'incastro di questi tasselli di puzzle. Ringrazio la famiglia in nome della storia, della cultura, della civiltà italiana, che ne escono sicuramente molto arricchite. Adesso comincia il lavoro di inventariazione - ha quindi aggiunto -, sarà lungo perché lavoro molto complesso".

 

 

Focus sul materiale custodito presso l'Ufficio Storico dell'Aeronautica, ne ha parlato Massimiliano Barlattani

Il grande Aviatore

La corrispondenza con Stefano Cagna e con il Generale Briganti, lo Stato di Servizio e il Libretto Personale

 

Prende così il via la seconda parte della conferenza, il ricordo di Balbo attraverso la sua esperienza di grande aviatore. 

Massimiliano Barlattani, dell'Ufficio Storico del Ministero dell'Aeronautica, riferisce sulla documentazione tenuta presso l'Ufficio". Si pone subito una domanda: "è l'Ufficio Storico un po' geloso che questo materiale sia finito all'Archivio dello Stato? No, perché parliamo dell'ACS, che sicuramente soffre della mancanza di fondi eccetera, ma rimane pur sempre l'ACS. La seconda ragione è legata alla figura di Italo Balbo. Quelli che ebbe Balbo furono incarichi politici e amministrativi, e questo è un altro dei motivi per cui è giusto che l'Archivio sia qui. La famiglia avrebbe potuto tenerselo, donarlo a una Università, fare una fondazione. Questa scelta invece rivela una istanza chiara della famiglia, non si affida a cuore leggero un archivio familiare che è stato per lunghi anni custodito con cura, ci deve essere tanta fiducia, costruita nel tempo, ma anche la volontà di non far disperdere questo materiale e anche quella di tenere viva la memoria. C'è una foto di Paolo Balbo da piccolo che guarda il padre mentre pilota il suo aereo, sono gli stessi occhi di quella persona che oggi affida allo Stato quelle carte. Anche l'Archivio dell'Aeronautica conserva moltissime tracce della vicenda di Balbo, ci sono moltissimi fondi che parlano di lui, istituzionali, di persona, fotografici. Tra quelli istituzionali ci sono raid e crociere - dice ancora Barlattani-, memorie e diari storici, Medaglie d'Oro; personaggi, cartella personale, libretto personale. A proposito di raid e crociere ci sono 13 fascicoli che contengono tutti i telegrammi che Balbo spediva a ogni tappa. C'è lo Stato di Servizio che è un documento preziosissimo per ricostruire la biografia di un personaggio. Il libretto personale è interessante , ci sono i giudizi dei suoi superiori e molte informazioni utili. Molte foto fanno parte del fondo fotografico dell'Ufficio Storico. Un'immagine della mensa, e sullo sfondo un Dudovich. Ci sono anche le dolorose foto dell'aereo distrutto, mostriamo una delle 36 foto dell'incidente mortale in cui morì Italo Balbo, questo rullino ci fu dato dall'Ufficio del Capo di Stato Maggiore che lo rinvenne e lo consegnò all'ufficio storico. Questo rullino rimase per decenni nell'armadio del capo, solo nel 1968 venne dato all'Ufficio Storico. L'avvocato Paolo Balbo non intende prestare il fianco a dietrologie circa il passaggio di Balbo tra l'aeronautica e Tripoli", ha precisato Barlattani, quindi ha proseguito: "Poi ci sono gli archivi di persona, per esempio la donazione De Vito, c'è il libretto dei voli che questo Carabiniere quando aveva dieci anni recuperò mentre i Tedeschi in ritirata bruciavano le carte. Il libretto personale è interessante e racconta molto, è un documento prezioso. Ancora, l'Archivio di Fiorenzo De Bernardi, che si incrocia spesso con Balbo, grande aviatore, collaudatore, inventore, il primo a sperimentare un paracadute che gli salvò poi la vita . E poi c'è la donazione Aramu, che faceva parte dell'Associazione degli Avieri Atlantici, ci sono immagini con didascalie narrative, è un fondo importante perché grazie a esso si può vedere l'assoluta modernità delle comunicazioni. Balbo gestì la cosa come lavoro di squadra, non siamo nella propaganda occulta, il livello della documentazione fotografica è decisamente migliorata, direi che foto come queste che vedete dimostra la assoluta modernità e direi anzi contemporaneità. È una operazione che era riuscita solo alla grande arte, quella di portare lo spettatore come protagonista all'interno. L'uso che qui Balbo fa dei mezzi di comunicazione è inarrivabile , siamo nel '33. Balbo era anche un bravo caricaturista. Poi c'è la donazione Valle, 25 album e diverse scatole di foto sciolte. Valle è personaggio di spiccato interesse, la loro amicizia fa sì che nel '28 Balbo lo vuole all'Ufficio del Demanio. E insieme fanno Italia-Brasile, la trasvolata del '31. Il Generale Valle va spesso in avanscoperta, è un personaggio interessante. Poi c'è la donazione di Stefano Cagna, l'Archivio era rimasto intatto. Siedono accanto, Cagna e Balbo, nelle crociere atlantiche, Cagna diventa il suo assistente di volo. Per esempio c'è una cartolina che consente di valutare la modestia di Balbo, che scrive al giovane tenente inviando saluti 'al mio maestro pilota'. Sempre dal fondo Cagna c'è un'altra lettera che Balbo scrive al giovane nell'agosto del '40. Cagna aveva da poco assunto l'incarico di recarsi in America per vedere lo stato dell'Aeronautica USA. Dopo una prima accoglienza capisce che l'epoca delle trasvolate è finita a causa della guerra. Balbo lo sconsiglia di andare, rispondendo a una precedente missiva di Cagna. Balbo gli scrive rimproverandolo per aver lasciato l'Aviazione Militare per quella Civile, ma è anche molto affettuoso con lui. Balbo dice così per via della guerra, non certo perché ritenga di poco conto l'Aviazione Civile, naturalmente. Poi - continua - c'è la donazione Briganti. Il figlio del Generale Briganti ci ha donato molto materiale che abbiamo inventariato in gran parte, le foto che hanno attirato l'attenzione del mondo accademico sono quelle della Libia. Il Generale Briganti è personaggio importante perché è il primo aiutante di volo di Italo balbo e poi lascerà il posto a Cagna. Si ritroveranno in Africa, Briganti sarà il Comandante delle forze aeree della Libia tra il '38 e il '40. C'è una lettera di Balbo a Briganti, cordiale, in occasione della nascita del figlio del Generale".

 

Lo storico Gregory Alegi ci racconta di un "protagonista senza diario"

Oltre le trasvolate

Lo  scrittore, l'editore, le dinamiche interne, l'organizzazione della MVSN, il Gran Consiglio, le scelte cruciali, i rapporti personali, il rapporto con Ferrara

 

"Oltre le trasvolate - Dall'Archivio Balbo alla storia nazionale" è il tema dell'ultimo settore della conferenza. Se ne occupa Gregory Alegi: "L'Aeronautica - dice - è una parte della vita di Balbo, che è troppo schiacciata sulle trasvolate. Come storici continuiamo a farci domande che nascono dal pettegolissimo diario di Ciano, per esempio, mentre nel caso di Balbo non abbiamo un diario, nonostante la sua straordinariamente moderna attuazione della comunicazione. Soprattutto nella nostra società l'immagine sembra dire tutto ma non è così. Servono le carte. Un protagonista senza diario: l'uomo, il politico,l'aviatore, il colonizzatore. Ci sono le maggiori biografie di Balbo (tra cui quella di Giordano Bruno Guerri, Ndr). Questo Archivio ci aiuterà a supplire l'assenza di un diario. La sua personalità si può capire dalle azioni perché più che parlare egli agiva. Le trasvolate sono solo la punta dell'iceberg, c'è molto di più - dice ancora Alegi -. Quanto all'uomo: il liceale, l'alpino, l'universitario, la famiglia. Quanto all'autore: Balbo fu un autore di best sellers; ci interessa sapere come Balbo lo scriveva, altri particolari che ancora non sappiamo; e che speriamo di scoprire mettendo a posto questo straordinario Archivio; i libri di Balbo in quel tempo fanno vedere il mondo a chi non aveva certo internet per scoprirlo. La filologia, la cronologia, i rapporti con Mondadori, le vendite . Poi l'editore: il Corriere Padano, Nello Quilici, la censura. Ancora, c'è poi il politico: il Movimento, le dinamiche interne, l'organizzazione della MVSN, il Gran Consiglio. Le scelte cruciali, i rapporti personali, il rapporto con Ferrara. 

Per esempio abbiamo pochissimi documenti originali sulla nascita del Fascismo e infatti speriamo di trovare in questo fondo qualcosa anche di questo ambito, quelle che abbiamo sono per lo più riproduzioni. Una parte che ci riserva sicuramente interessanti sorprese è quella sul Gran Consiglio, perché prima della costituzione ufficiale del '28 i verbali del Gran Consiglio sono spariti, abbiamo visto qualche verbale, convocazioni, quindi questo è di interesse per la storia in generale. Sappiamo che Balbo era contrario alle leggi razziali perché ce lo hanno detto altri, qui potremo trovare invece qualcosa in più e di più diretto. Poi ci sono i rapporti con Mussolini: qualche battibecco, le lettere anonime contro Balbo eccetera, manca però la roba politica. È una lacuna dell'Archivio, del resto molte carte sono sparite. Poi c'è la politica aeronautica. Mussolini decide di mettere un politico a fare il Sottosegretario dell'Aeronautica e potremo in merito scoprire qualcosa di più su come Balbo organizzò il tutto. I giudizi internazionali ci permetteranno di andare oltre la propaganda italiana. E gli osservatori internazionali lo ricoprono di stima oltre che di onori. C'è anche un questione di rapporti interforze e l'Aeronautica era la più giovane e la più piccola tra le Forze Armate. Non abbiamo un'immagine collettiva di questi aviatori, abbiamo poche testimonianze dirette. Complesso il rapporto tra Balbo e gli Aviatori, rapporti personali bellissimi, anche umani spesso, molti i telegrammi di aviatori che dicono di avere chiamato il figlio Italo, in suo onore. Ancora, c'è il Balbo colonizzatore. C'è una foto in cui si vede anche Paolo Balbo che è un bambino molto piccolo. Anche sui diritti che Balbo volle per gli Africani dall'archivio familiare potrebbero emergere fatti interessanti. Poi il 28 giugno 1940 e l'inchiesta. Anche di questo, cioè dell'inchiesta, essa non è nella Segreteria Particolare del Duce, quindi si potrà verificare studiando quelle carte ciò che rimase comunque nel dubbio. Sulle trasvolate certo c'è materiale infinito, ci sono faldoni interi di previsioni meteo, di studi di rotta, utili per capire al meglio le dimensioni dell'impresa. Che non fu certo facile. Capiremo quindi anche la dimensione d'azzardo".

 

 

E. Moriconi

Il Giornale d’Italia

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