Font Size

SCREEN

Layout

Direction

Menu Style

Cpanel

Celebrate le esequie di Paolo Balbo

Facendo seguito alla nota con la quale l’ATA dava notizia della scomparsa dell’indimenticabile Presidente Onorario Paolo Balbo riportiamo alcuni significativi momenti delle esequie, tenutesi il 19 dicembre u.s. nella Chiesa di S. Gaetano nel quartiere romano di Tor di Quinto. In un sobrio contesto, dominato da una folla di convenuti, spiccava il labaro dell’Associazione orientato verso il feretro in un ultimo addio. Nei primi banchi l’impareggiabile consorte Paola Bellini, i nipoti, figli delle sorelle Giuliana e Valeria, il Generale Alberto Rosso, alto rappresentante dell’Aeronautica Militare, il Presidente dell’ATA Ing. Renato Valle. Con loro soci ed amici che in decenni di comunanza hanno condiviso   con Paolo ideali, cultura e l’appassionato impegno a favore della memoria paterna. Seguivano nella grande navata tanti volti meno conosciuti o del tutto nuovi, tante persone che, nel ricordo di letture o di fugaci incontri in pubbliche manifestazioni, desideravano esprimere al nome e alla persona la loro desolata ammirazione.

Al termine del rito hanno preso la parola il Presidente Renato Valle, il dott. Daniele Ravenna e il Generale Alberto Rosso, che con voce intensa, adombrata dalla tristezza per la morte di un esperto e colto pilota, ha letto la preghiera dell’aviatore. Il Presidente ha voluto ricordare i tanti anni di lavoro comune dedicati all’affermazione dell’ATA, al ricordo delle grandi imprese aviatorie di Italo Balbo e delle personalità dei suoi collaboratori.

Per la ricchezza e la profondità dei contenuti riteniamo utile riportare integralmente l’intervento del dott. Ravenna, storico amico di Paolo, nonché affettuoso, attivo e competente sostegno nella sistemazione finale dell’archivio privato.   

 

A casa di Paolo c’è una foto bellissima, ripresa – mi aveva detto - nel cielo della Libia intorno al 1938. Si vedono, di spalle, il padre di Paolo, in uniforme, ai comandi dell’aereo – forse un S.81 -  e alla sua destra Paolo. I due si guardano.  Lo sguardo del padre è colmo di infinita tenerezza, quello di Paolo adorante. Ma negli sguardi che si incrociano c’è qualcosa di più: c’è anche complicità, gioiosa complicità. E c’è il sorriso di Paolo, quel sorriso dolce e ironico, con i denti superiori in vista, quel sorriso che lo ha accompagnato tutta la vita, fino all’ultimo istante, e che i suoi amici hanno tanto amato.

Chi avesse conosciuto Paolo solo negli ultimi anni avrebbe potuto ricavarne l’impressione di un uomo taciturno, distaccato, poco interessato alla realtà intorno. Ma bastava un accenno, e improvvisamente una sua parola – pur sempre con quella discrezione che è stata il segno distintivo di Paolo in tutta la vita – apriva l’illuminazione di una cultura profonda, uno sguardo attento e vivace, una curiosità inesausta, uno spirito avventuroso dalla dimensione vorrei dire quasi fanciullesca, che sorprendevano e affascinavano chi ne era messo a parte e reso complice.

Sui rovelli interiori, sulle sofferenze scaturite dai traumi vissuti nell’infanzia e nella giovinezza, dopo l’abbagliante parabola del padre, nulla possiamo dire, ma tutto sa Paola, la straordinaria compagna della vita di Paolo, suo vero pilastro.

Il quotidiano ferrarese che ieri ha ricordato Paolo ha scritto, nella forzata sintesi del titolo, “Addio a Paolo Balbo, pacifico erede della storia”. Mi è parsa una sintesi felice. Io aggiungerei “esempio di mite fermezza e antica signorilità”.

Mite fermezza nel rifiutare risolutamente ogni strumentalizzazione politica della figura paterna, fonte di conflitti e lacerazioni, al contrario adoperandosi in ogni occasione per la serenità e la pacificazione.

Mite fermezza nell’attendere con pazienza il sedimentarsi della memoria e la elaborazione della riflessione storica e del suo meditato giudizio.

Mite fermezza, nel contempo, nel battersi per difendere la memoria del padre da accuse che percepiva ingiuste e che tali, grazie a lui, sono state definitivamente acclarate.

Permettetemi di aggiungere qualche parola sul rapporto di Paolo con Ferrara, la città di origine della sua famiglia, alla quale tanti ricordi lo legavano e nella quale ha trascorso non poco tempo nella sua giovinezza. Un rapporto che, nel tempo, si era trasformato nell’animo di Paolo in un nodo sofferto, per la sua percezione di esserne respinto, ospite non gradito, solo perché figlio di suo padre.

Il nodo si è fortunatamente sciolto negli ultimi mesi, grazie anche a uno spontaneo atto di generosità di Paolo, cui la città ha subito risposto con gratitudine ed affetto. Una gratitudine e un affetto che lo stesso sindaco ha voluto testimoniargli personalmente. Così negli ultimi mesi Paolo è tornato più volte a Ferrara, riallacciando il filo di una memoria interrotta e ritrovando l’antica serenità.

La signorilità di Paolo, la sua schiva signorilità, non era un dato esteriore. Era profondo, sostanziale rispetto dei valori dell’amicizia ma anche di chiunque avesse di fronte. E così lui, che mai – immagino – avrebbe inteso ergersi a giudice o maestro, ci forniva quotidianamente un esempio e un modello.

 

Per la tua amicizia, Paolo, e per tutto questo ti sono profondamente grato.

 

Roma, 19 dicembre 2016, chiesa di San Gaetano

 

Daniele Ravenna

Ha chiuso le ali Paolo Balbo

L’Associazione Trasvolatori Atlantici (A.T.A.) annuncia la repentina scomparsa di Paolo Balbo (n. 27/06/1930 m. 16/12/2016) Presidente Onorario dell’A.T.A., nonché suo co-fondatore nell’agosto 1968.

 

Questa perdita ha lasciato un vuoto incolmabile nei soci dell’A.T.A. e nei suoi innumerevoli amici ed estimatori.

Egli ha dedicato la sua vita alla memoria del padre, coronando la sua opera con la donazione all’Archivio di Stato e all’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara dell’archivio privato di Italo Balbo.

Paolo Balbo è stato un vero appassionato del volo, dimostrando una notevole abilità nel pilotaggio a motore e a vela, creando numerosi proseliti. Egli si è dedicato anche alla divulgazione della cultura aeronautica ricercando vecchi film e facendoli proiettare, debitamente commentati, in varie sedi dell’A.M..

Ha sempre favorito la diffusione della stampa e della letteratura aeronautica e partecipato a innumerevoli manifestazioni dell’Arma Azzurra.

Per il suo carattere simpatico e la sua grande signorilità ha conquistato la stima e l’affetto di tutta l’Arma Aeronautica e degli studiosi della sua storia: stima e affetto che rimarranno certamente indelebili nel tempo.

 

Di seguito alcune foto dell’amico Paolo con cui vogliamo ricordarlo.

 

Un sentito grazie da parte di tutti noi  soci dell’A.T.A. 

 

Italo Balbo al Lido di Tripoli con il figlio Paolo

 

 Italo Balbo con il figlio Paolo a Misurina

 

 

L'Avvocato Paolo Balbo

Ricerche e aneddoti da archivio Associazione Trasvolatori Atlantici

Ho cominciato, da poco tempo invero, a fare ricerche storiche relative alla nostra Associazione nell’archivio che si trova presso la nostra sede nella Palazzina Douhet a Roma, archivio che è finalmente è facilmente consultabile in quanto ordinato e ben sistemato dalle nostre “ragazze” Rosanna Giordano Gauttieri e Giuliana Savi .

Facendo una veloce “ricognizione” tra le carte che vi sono conservate ho trovato la velina di una lettera del Gen. Nannini, l’allora Segretario Generale, datata 19 dicembre 1972, inviata ad un giornalista del Corriere della Sera al fine di fargli presente, in maniera elegante ed educata, delle imprecisioni e delle dimenticanze unite anche a qualche piccola menzogna relativa agli accadimenti che sono riportati nell’articolo.

Non sono a conoscenza della risposta, seppure ci fu, del giornalista in questione ma mi sento di affermare che molte volte i giornalisti non conoscono quasi niente di quello che sono costretti a scrivere e magari a volte scrivono per sentito dire” o per rispettare certi clichè suggeriti da qualche ideologia o da impulsi politicamente non corretti e forse anche ignorati nella loro essenza. Mi ha colpito questa cosa e mi ha fatto riflettere su quante baggianate, sproloqui, imprecisioni, cattiverie e via cantando che, ogni giorno, vengono riportate sui cosiddetti “Social Media” che sono controllati solo su richiesta di qualche iscritto sul Web.

Ho riportato il fatto però non solo per vostra e mia conoscenza ma anche perché spero che ciò sia l’inizio, per il nostro sito, di accogliere una lunga serie di notizie storiche del passato che verranno analizzate alla luce degli anni duemila, verranno fatte ricerche approfondite, potremo dare maggiore informazione sulla storia degli Atlantici e delle loro imprese e potremo anche raccogliere e raccontare “dal basso” gli aneddoti minori che le grandi imprese hanno giustamente lasciato un po’ da parte. Faccio un esempio, ho trovato in giro per i mercatini di mirabilia, un utile manuale e libro di testo alla scuola NADAM di Orbetello intitolato “TECNICA DI VOLO SENZA VISIBILITA’”, è, per i tempi, una meraviglia di semplicità esplicativa e di facile comprensione di manovre e procedure alquanto difficili da applicare nella giusta maniera al momento del bisogno. Quando Balbo, alla fine della lunga e difficilissima traversata dell’Atlantico, (compiuta in condizioni meteo terribili, con visibilità orizzontale di 50 metri, un ceiling a 300 metri, improvvisi banchi di nebbia <che non si poteva vedere la fine delle ali> (narra Balbo in un suo messaggio) disse: -sono uscito ora dall’inferno, ho in vista le coste del Canada…ecc.- in cuor suo avrà sicuramente ringraziato quel manuale che gli era stato di grande aiuto. Ecco, mi piacerebbe, se ne avrò la possibilità e la benedizione del responsabile del sito, istituire un “blog” che, opportunamente controllato in entrata ed in uscita potesse essere luogo di scambio di idee e di memorie storiche, magari inedite e perciò molto interessanti. Ciò sarebbe anche sinergico al programma di rievocazioni storiche e “Living History” (1) che vorremmo proporre, al Consiglio Direttivo come Gruppo Rievocazioni Storiche all’interno della Associazione.

 

Corriere della Sera del 17 dicembre 1972

 

Velina 1

 

Velina 2

 

1) LIVING HISTORY programmata ed eseguita durante ed in occasione della rievocazione storica intitolata “Alle Origini del SAR”  (Search & Rescue) nell’isola di Leros, nel Dodecanneso (Grecia) dove sono rimaste innumerevoli ed interessanti memorie del più grande Idroscalo Italiano all’estero. Alla voce <eventi> di questo sito potete trovare resoconti ed informazioni insieme ad un ricco album di foto storiche ed attuali.

 

 

 Arcangeli G. 19.11.2016

 

Archivi di Balbo

L'Associazione Trasvolatori Atlantici è lieta di diffondere  l'articolo pubblicato dal quotidiano “La Nuova Ferrara”, a firma Samuele Govoni, sulla donazione di Paolo Balbo, figlio del Maresciallo dell' Aria Italo Balbo e Presidente onorario dell'A.T.A., della collezione completa del quotidiano "Il
Corriere Padano", fondato dal padre, all'Istituto di Storia Contemporanea Ferrarese, il quale dedicherà una stanza a documenti e cimeli dell'illustre personaggio. (B.D.)

 

Gli archivi di Balbo donati a Ferrara e a Roma

Il figlio Paolo lascia alla città estense tutto il Corriere Padano. Anna Quarzi (Istituto storia contemporanea): una donazione che rappresenta un patrimonio importantissimo di studio  di SAMUELE GOVONI

 

 

FERRARA - «Questo istituto è estremamente grato alla famiglia Balbo che ha scelto di donarci l’archivio del Corriere Padano. Una documentazione importante per studiosi, giovani storici e, naturalmente, per tutta la città». L’istituto in questione è quello di storia contemporanea di Ferrara e a parlare è la sua direttrice, Anna Maria Quarzi.

 

 

 

Ieri mattina Paolo Balbo, figlio di Italo (nel 1929 ministro dell’aeronautica e nel 1934 governatore della Libia), si è recato all’istituto di via Montebello (vicolo Santo Spirito, 11) per ufficializzare la donazione degli archivi integrali del Corriere Padano, fondato nel 1925 proprio da Balbo. Nei giorni scorsi inoltre, il figlio ha donato all’archivio centrale di Stato, che si trova all’Eur di Roma, l’archivio particolare del padre; ricco di documenti legati alla vita politica e privata del generale dai quali emerge una figura internazionale: Balbo aveva rapporti con persone in tutto il mondo.

 

 

 

«Non è stato facile staccarsi da queste carte che ho conservato gelosamente per più di quarant’anni a casa mia ma - spiega Paolo Balbo, avvocato di 86 anni - non c’era altro da fare. Penso sia giusto, oltre che logico, donare i documenti agli istituti di Roma e Ferrara affiché la figura di mio padre possa essere studiata nella sua completezza. E perseguirò questa strada, qualsiasi cosa di mio padre verrà messa a disposizione della Storia e degli studiosi. Penso che sia importante anche nei suoi confronti».

L’istituto di storia contemporanea di Ferrara destinerà all’archivio un’intera stanza che verrà intitolata “fondo famiglia Balbo”, così come è stato fatto nei mesi scorsi con il fondo Massimo Sani. Quando Italo Balbo morì nel 1940, il figlio Paolo aveva appena 10 anni ma i ricordi del padre sono ancora molto vivi nella sua memoria. «Di episodi in mente ne ho tanti ma in particolare ricordo la sua disperazione quando seppe dello scoppio della guerra, per lui fu un trauma terribile. Era contrario e -ricorda il figlio - diceva che l’Italia sarebbe diventata serva della Germania. Dai documenti emerge la persona che era, e ricordo proprio che lui era davvero come appariva».

 

 

Ma non è stato facile essere il figlio di Balbo, soprattutto nell’immediato dopoguerra quando la gente era stanca, arrabbiata, disperata e delusa. «Sono stati periodi duri e pieni di accanimento, tempi molto difficili ma - conclude - sono trascorsi tanti anni ormai». E nel corso di questi decenni, si è cominciato a guardare alla storia in maniera diversa, non con revisionismo si intende, ma con la consapevolezza che la storia, in quanto tale, va studiata e compresa in maniera limpida; senza ideologie. Ecco perché l’idea di avere in città un fondo Balbo, anche solo alcuni anni fa, pareva impensabile; del resto, proprio lo stesso Paolo Balbo, in una vecchia intervista rilasciata proprio alla Nuova Ferrara, aveva parlato di Ferrara come della città più anti balbiana di Italia.

«Il gesto di Paolo - dichiara Daniele Ravenna del Mibact - è da sottolineare perché si tratta di un atto veramente altruistico. Dopo la donazione all’archivio centrale dello Stato, quella di oggi (ieri per chi legge, ndr) chiude un cerchio molto importante».

Trasvolatori Atlantici in Egeo

Lero 6/11 settembre 2016

Alla nostra Associazione fu fatta, circa due mesi fa, una richiesta di patrocinio da parte dell 'AIAL (Associazione Italiana Amici di Leros) per la realizzazione e lo svolgimento di un evento che avrebbe dovuto tenersi sulla isola di Lero (Grecia) manifestazione che ha come titolo: “Alle origini del SAR”. Evento fortemente sostenuto dal Presidente della Associazione “Gente del Quindicesimo” Gen. ® Giacomo DePonti. Il Presidente Valle, su nostra istanza, accettò con entusiasmo l’invito ma ci pose una piccola condizione: dovevamo, nel corso delle previste Conferenze, Mostre e Rievocazioni storiche ricordare i Trasvolatori di Balbo che in un modo o nell’altro ed in varie epoche avessero operato nel Dodecanneso, Protettorato Italiano sin dal 1921, e questo perché il SAR (Search And Rescue) attuale nacque, in embrione, proprio nel settembre del 1933, immediatamente dopo il compimento della Crociera del Decennale, allorchè il Re Vittorio Emanuele, ad Orbetello sciolse la formazione di Balbo e gli uomini ed aerei della cosiddetta “Centuria Alata” passarono al 31° Stormo e poi al 15° Stormo ed agli equipaggi della Ricognizione Marittima Lontana e del Soccorso, reparti che costituiscono, a loro volta, le radici lontane del 15° Stormo SAR.

  

Appena avuto l’assenso della Presidenza abbiamo cominciato i lavori contattando, nell’ordine, gli altri Enti ed Associazioni che avrebbero dovuto patrocinare e curare tutta la organizzazione di parte italiana. L' Aeronautica Militare, la Associazione “Gente del 15°”, la Ambasciata Italiana ad Atene e la Associazione HWS che avrebbe curato, insieme alla ATA, tutta la parte rievocativa con il sistema del “Living History”utilizzando uniformi, tute di volo ed altri oggetti d’epoca (memorabilia) per rappresentare visivamente e storicamente cosa si stesse rievocando.

L’Aeronautica Militare, attraverso il suo Addetto alla Difesa presso l’Ambasciata Italiana in Grecia, Col. Antonio Albanese, ha contribuito grandemente alla ottima riuscita di questo evento coordinando in Patria ed all’estero tutte quelle operazioni che avrebbero richiesto attenzioni particolari dal punto di vista della verità storica ma anche per la logistica da mettere in atto. In più ci ha permesso di avere accesso all’Ufficio Storico di SMA, <fonte importante di dati, fotografie e situazioni di pace e di guerra>  ed al Museo di Vigna di Valle il quale ha fornito, invero con qualche difficoltà di carattere organizzativo, ai “reenactors”del materiale importante e sinergico all’evento Lero quali: copia di manifesti e foto delle due Crociere Atlantiche di Balbo, che sono state esposte poi in una interessante mostra nel comprensorio scolastico di Lero, una tuta da volo Marus bianca con caschetto, combinazione che è stata indossata a Lero dal Gen. ® DePonti che rappresentava, debitamente autorizzatodalla famiglia, l’allora Gen.di Brigata Alberto Briganti che fu l’ultimo Comandante della Regia Aeronautica in Egeo nei primi anni quaranta.

 

Il Gen. Alberto BRIGANTI a Lero durante una visita

 

Ci sono stati anche numerosi contatti e scambi di informazioni con la Associazione “Gente del 15°” nella persona del suo Presidente, Gen. ® Giacomo DePonti che ha coordinato e preparato gran parte del materiale espositivo e storico che ha poi illustrato nel corso di una interessantissima conferenza alla presenza delle maggiori autorità dell’isola. La stessa Associazione, ed il 15° Stormo hanno anche donato, apposto e scoperto una lapide in onore degli equipaggi che operarono sull’isola, negli annidal 1927 al 1943, e dei suoi caduti, lapide che è stata  sistemata su una colonna, ancora esistente, dell’allora ingresso all’Idroscalo Rossetti in località Lepida.

 

Da sinistra: il Col Antonio Albanese, Addetto Difesa c/o Ambasciata in Atene, il Gen. Giacomo DePonti, Giuseppe Arcangeli e Luciano Alberghini, gli ultimi tre in veste di “Rievocatori” Sullo sfondo la lapide apposta dal 15°, Lero Settembre 2016.

 

Anche un “rievocatore” greco, Andreas, ha voluto omaggiare i caduti della Regia Aeronautica

 

Immediatamente dopo la deposizione della Lapide Commemorativa le autorità e le famiglie degli intervenuti si sono spostate all’interno dell’ancora esistente Idroscalo per visitare gli interessanti reperti che ancora si possono vedere, reperti che però avrebbero bisogno di restauri e maggiori attenzioni. Non si è potuta visitare la parte che fu della Regia Marina, in quanto ancora operativa per la Marina Greca. Abbiamo assistito ad una breve ma sentita funzione dei due prelati presenti uno di fede cattolica e l’altro di fede ortodossa e poi i rievocatori, seguiti da due operatori cinematografici,  hanno messo in scena, all’interno ed all’esterno degli antichi edifici una serie di rievocazioni e di Now & Then (Ieri ed oggi) per la gioia dei presenti e per il ricordo di tutti coloro che hanno vissuto la vita militare di tutti i giorni in quei luoghi.

 

 

Elenco dei Trasvolatori Atlantici che hanno operato in varie epoche presso l’Idroscalo di Lero


  

ATLANTICI a Leros e dintorni

 

  1. Ulisse LONGO, partecipò, con il grado di maggiore alla Crociera Italia-Brasile e nel 1933 alla Crociera del Decennale su velivolo I-LONG. Fu, nel 1940, Comandante dell’Aviazione dell’Egeo.

  2. Alberto BRIGANTI Partecipò, nel 1929, nel Reparto Speciale alla Crociera del Mediterraneo Orientale su I-SAAW. Fu Comandante della Aviazione in Egeo nel 1943 sino all’armistizio.

  3. Emilio DRAGHELLI, Partecipò alle due Crociere del Mediterraneo Occidentale e di quello Orientale, compì, a bordo di I-DRAG la Crociera Atlantica verso il Brasile, durante la 2° GM fu Comandante, tra gli altri, del 45° Stormo “T”del SAS (Servizi Aerei Speciali) che operò a lungo anche nell’Egeo.

  4. Amedeo GIROTTO Partecipò, come motorista alla Crociera Italia-Brasile nel 1930 a bordo di I-BAIS, in seguito operò a Rodi e Leros dove svolse le mansioni di motorista sul velivolo del Governatore.

  5. Edoardo CALARESE, partecipò alla Crociera del Decennale in qualità di Ufficiale di collegamento e riserva. Al rientro della Crociera del Decennale fu a bordo di I-MARI che compì la trasvolata da New York a Ostia di Roma. Operò a lungo a Leros negli anni 1931/33.

  6. Michele PALMIOTTI, compì la Trasvolata Atlantica a bordo di I-CALO, fu poi destinato alla Aviazione dell’Egeo al rientro della Crociera.

  7. Amelio NOVELLI fu secondo pilota, nel corso della Crociera Roma-Chicago-Roma a bordo di I-DINI che interruppe la Crociera ad Amsterdam, con un improvvido incidente in fase di ammaraggio. Fu poi Comandante del 50° Gruppo BT a Rodi nel 1941.

  8. Antonino Orlando, fu, da Sergente Montatore assistente alle basi logistiche su territorio americano, fece poi, come ospite, il volo di ritorno su I-NANN. In seguito operò su basi italiane e fu a Rodi sino al 1943.

  9. Ademaro NICOLETTI ALTIMANI Prese parte, come secondo pilota, alla Crociera del Decennale a bordo di I-ABBR. Operò in vari stormi e nel corso di una pericolosa azione nel teatro del Mediterraneo cadde a Rodi nel luglio del 1940 guadagnandosi la M.O.V.M.

  10. Umberto FIORI, partecipò alla Seconda Crociera Atlantica, in qualità di secondo pilota, su I-GIOR. Combattè in Spagna e nel teatro Mediterraneo. Fu Comandante di Stormo a Rodi.

  11. Pietro LETTINI, partecipò a bordo di I-MIGL, alla Crociera del Decennale in qualità di Sergente Maggiore Motorista.Partecipò attivamente alla 2° GM ed operò a lungo nel Dodecanneso.

  12. GALLERIA FOTOGRAFICA

Foto 1

 

Foto 2

 

Foto 3

Varie tipologie di velivoli operanti a Leros: Cant Z 501dell’ 84° Gruppo, Cant Zeta 506 della 147° Squadriglia ed un S-55 X usato anche nelle Crociera del Decennale, lo si nota dalle due stelle sul timone verticale.Delle due gru di alaggio che si notano nelle foto d’epoca ne è rimasta solo una, molto arrugginita e crivellata di colpi di mitragliamento aereo.



 

Lero settembre 2016, tre rievocator che indossano combinazioni di volo d’epoca e che rappresentano, nell’ordine:  Gen. Alberto BRIGANTI, Comandante della Aeronautica Egeo sino al 1943, l’allora Capitano Edoardo CALARESE che operò a Lero nei primi mesi del 1933 per poi partecipare alla Crociera del Decennale (I-MARI) e l’aiutante di volo del Gen. Briganti. Notare sullo sfondo la gru di alaggio ancora esistente.

 

Giacomo

 

 

Giuseppe

 

Luciano

 

Il distintivo,  che i tre piloti portano sulla combinazione di volo è quello dello Stormo Misto Aviazione Egeo, Leros, la scritta FERT è un acronimo, che fu il motto dei Savoia (Amedeo VI) che combattè strenuamente contro i turchi nel 1550, il suo significato è:

“FORTITUDO EIUS RHODUM TENUIT”

 

Un rappresentativo S-55 A in volo su Lero scortato da caccia terrestri ed idro

 

  

Palazzina Comando Idroscalo Rossetti di Lero IERI ed OGGI

 

 

Caserma Regia Aeronautica, Avieri IERI e migranti OGGI:

 

 

 

 

Una Planimetria d’epoca che comprende sia le istallazioni e le infrastrutture della Regia Aeronautica che quelle della Regia Marina della quale pubblicheremo un altro articolo in un prossimo futuro insieme a una accurata e completa memoria degli edifici del cosidetto “Stile Razionalista” tuttora esistenti, curati ed abitati sull’isola di Leros. Nel punto, contrassegnato sulla mappa, con la dicitura “Entry” è stata piazzata, da parte del 15° Stormo e della Associazione “Gente del 15°”, la targa commemorativa.

 

 

Giuseppe Arcangeli ATA

18 settembre 2016