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In ricordo di Maria Fede Caproni

La nostra Associazione ha avuto, negli ultimi 12 giorni, due situazioni importanti e significative da affrontare, la dipartita improvvisa ed inaspettata della nostra socia d’Onore, N.D. Maria Fede Caproni di Taliedo e la cerimonia funebre del 2 novembre, dedicata ai nostri Atlantici sepolti nel “quadrato” all’interno del cimitero di Orbetello.

La nostra amica Maria Fede ha lasciato in tutti noi tanta amarezza ed incredulità, amarezza perché non avremo più l’occasione di incontrarla né nelle cerimonie ufficiali né nel suo palazzo dove, seduta ad un tavolino, posto davanti ad una grande finestra, ingombro di libri, di documenti e di carte relative alla storia della Aeronautica faceva tante domande e sciorinava interessanti aneddoti e racconti aeronautici che scaturivano da una memoria, ferrea, informata, a volte aggressiva ed a volte accomodante.

  

 

Lì veramente si respirava aria aeronautica sana e piena di significati e si era costretti poi a navigare freneticamente su Internet o a visitare biblioteche pubbliche e private al fine di scartabellare libri e trattati con lo scopo di informarsi sulle novità aeronautiche, che ogni volta, la Contessa Maria Fede metteva sul tavolo. Tutto ciò ha contribuito, credo. A creare un interessante “circolo di storia e cultura Aeronautica” nel quale operano storici professionisti, piloti che hanno voglia di raccontare le loro avventure, ufficiali di varie forze armate desiderosi di ampliare i loro orizzonti, ricercatori storici dilettanti che, spronati da Maria Fede, facendo tesoro dei suoi racconti e del materiale che immancabilmente metteva a disposizione di tutti coloro che Lei riteneva meritevoli e costruttivi, un vastissimo archivio di “scienza” Aeronautica dagli albori ai giorni nostri. Ci mancherai cara amica e ci mancheranno anche i tuoi pranzetti offerti, magari dopo una mattinata di duro lavoro, con allegria e sincerità.

Sei stata molto utile e molto vicina anche a noi Atlantici cominciando da quelli veramente importanti e di grande carisma per arrivare al più semplice aviere che, con passione e discernimento aveva contribuito a far si che le imprese aviatorie di qualunque tipo e difficoltà, terminassero in un trionfo. A tal proposito allego uno scritto che Maria Fede preparò, per noi figli di Atlantici, uno scritto semplice, pieno di amore e di passione. Grazie Maria Fede ho scritto, questa mattina, sul registro dove una immensa folla ti ha lasciato un ricordo, queste parole:

Cara Maria Fede gli “Atlantici” ti accompagneranno nel tuo volo celeste e con loro ti sentirai a casa. Grazie Maria Fede e guidaci quando passeggerai nelle “grandi praterie”, dacci una mano, come sempre hai fatto, a rimanere fedeli alla tua passione ed al tuo immenso SAPERE AERONAUTICO.

 

     GLI ATLANTICI

 

 

Uno dei cento era mio padre. Ha contato con ansia i battiti del motore come note di una sinfonia.

Ha gridato “terra”, gettando al vento tensioni mai più sofferte nelle nebbie dell’estremo nord. Ha temuto divenisse fragile l’ala carica di ghiaccio.

Suo è stato il trionfo tra l’immensa folla. Ai lavoratori italiani usciti dalle viscere di Manhattan, ha donato una coccarda tricolore, ha visto il loro orgoglio sbocciare tra le lacrime di gioia per una Patria divenuta Astro solare.

Nel lindo cimitero di Orbetello i Trasvolatori riposano uniti.

Lì, ogni anno, noi figli, ci inchiniamo in preghiera corale. Allora sento che gli ideali che furono suoi danno luce e certezze anche al mio cammino.