Assemblea Annuale 2017
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- Creato Venerdì, 05 Gennaio 2018 18:54
L’Assemblea dell’ATA, tenutasi il 24 novembre u.s. presso la Casa dell’Aviatore di Roma, ha rappresentato un evento di grande importanza per il Sodalizio.
La rinuncia di Renato Valle ad una nuova candidatura dopo un trentennio di meritevole Presidenza ha suscitato un senso di rammarico. Non tutti infatti si attendevano l’uscita dalla guida dell’Associazione di un personaggio al quale si sentivano legati dalla consuetudine e dalla fiducia. Se si aggiunge che la rinuncia giungeva a meno di un anno della scomparsa di Paolo Balbo, socio fondatore ed autorevole quanto discreto Vice Presidente e Presidente onorario, si può comprendere come tra i presenti corresse anche la domanda su chi avrebbe preso il timone e su quali criteri avrebbero retto la nuova fase che si stava per aprire. Il corpo sociale infatti aveva per decenni condiviso l’indirizzo dato da Valle e dal Consiglio Direttivo apprezzandone i risultati. La costante partecipazione del Presidente alle manifestazioni ufficiali dell’Aeronautica Militare, alle quali era puntualmente invitato, l’efficiente organizzazione delle annuali cerimonie commemorative presso il Sacrario dei Trasvolatori e il quadrato cimiteriale di Orbetello, ove riposano le salme di Italo Balbo e di tanti compagni di volo, avevano rappresentato costanti vissute con immutata commozione. Non era possibile inoltre dimenticare, tra le tante iniziative e manifestazioni in cui l’ATA era stata protagonista o partecipe di rilievo, le vetrine presso il Museo di Vigna di Valle con l’affascinante ricostruzione delle formazioni che avevano preso parte alle trasvolate, la partecipazione allo scoprimento del busto in bronzo del Maresciallo dell’Aria nel giardino del Palazzo dell’ Aeronautica,
la celebrazione dell’80° anniversario della Crociera del Decennale con l’ esibizione delle Frecce tricolori nel cielo di Albinia nonché il gemellaggio con il 31° Stormo erede di un glorioso passato. Nelle attività del trentennio non sfuggiva l’interesse di Paolo Balbo ad ammodernare la funzionalità dell’Associazione. Da qui la revisione dello statuto, l’ordinamento delle carte storiche e l’apertura di un sito ben disegnato, portatore di articoli fondamentali per la conoscenza della genesi e dello sviluppo del movimento per la memoria e lo studio delle trasvolate italiane.
Nello svolgimento dei lavori il rammarico si attenuò; fu evidente che la parola fine trovava la sua umana ragione d‘essere nell’età. Anche le incertezze sul futuro vennero meno nell’ascoltare i nomi dei candidati a membri del Consiglio Direttivo tra i quali sarebbero stati scelti il Presidente e i due Vice Presidenti. Nella lista figuravano, oltre a persone che già da tempo avevano svolto con efficienza il ruolo di consiglieri, anche nomi nuovi che, se eletti, avrebbero portato con i loro precedenti, prestigio e risultati di rilievo. Due di loro, Maria Croatto e Salvatore Palascino, residenti rispettivamente in Friuli e in Sicilia, avrebbero potuto estendere, come già avevano cominciato a fare, l’azione dell’ATA in modo continuativo anche in aree settentrionali e meridionali del Paese. Altri personaggi quali Paola Bellini Balbo e Umberto Klinger jr. lasciavano sperare che la guida dell’Associazione avrebbe potuto contare su contributi altamente qualificati. Era noto che la moglie di Paolo Balbo avesse da sempre seguito l’impegno del marito nell’ATA e come negli ultimi tempi avesse dato un grande contributo nel trasferimento dell’archivio personale del Maresciallo dell’Aria all’Archivio Centrale dello Stato. Di Klinger, figlio di ufficiale pilota nella trasvolata del decennale, Cavaliere del Lavoro, ingegnere e industriale aeronautico, era noto il prestigio che godeva nel settore in patria e all’estero. Alla luce dunque di quanto l’Assemblea lasciava intendere non vi era da temere per la fase che si sarebbe aperta a partire dal 2018.
I nuovi apporti, sommati all’ esperienza dei consiglieri con precedente impegno nell’incarico, lasciavano intravedere una gestione promettente, impostata su un vigoroso gioco di squadra. (B.D.)
Auguri 2017
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- Creato Sabato, 16 Dicembre 2017 10:19
Un amico ricorda Maria Fede Caproni
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- Creato Sabato, 16 Dicembre 2017 10:15
Maria Fede ci ha lasciati improvvisamente il 6 novembre ultimo scorso. Dico “improvvisamente” perché fino a qualche tempo fa nulla faceva presagire che la sua scomparsa fosse così prossima: infatti anche secondo la testimonianza dei suoi amici più stretti, la sua straordinaria vitalità sembrava immutata. Per me che l’ho conosciuta fin dall’infanzia e le sono stato vicino durante tutta la sua vita, non riesco ancora a rendermi conto che non ci sia più.
Il Dott. Franco Briganti con la Contessa Maria Fede Caproni
Trovandomi nella suggestiva basilica di San Lorenzo al Verano, al suo funerale l’8 novembre 2017, tra le tante autorità, gli amici e gli estimatori non riuscivo a frenare la mia commozione e solamente ora mi sento in grado di poter parlare di lei. Si trattava indubbiamente di una donna eccezionale e di raffinata cultura. Aveva studiato all’Accademia di Belle Arti di Roma. E’ stata sempre un’animatrice instancabile di innumerevoli iniziative aeronautiche; ha creato o contribuito a creare numerosi musei di aviazione, infinite mostre e organizzare mostre di aeropittura.
In qualità di socia onoraria è stata sempre una grande sostenitrice dell’Associazione Trasvolatori Atlantici.
Ho un vivo ricordo della sua voce squillante con la quale accoglieva al suo tavolo di lavoro numerosi amici che venivano a trovarla anche da fuori Roma, non solo per lavoro, ma anche per il piacere di conversare con lei.
Nel suo salone pieno di opere d’arte e cimeli aeronautici si incontravano: autorità militari, uomini politici, diplomatici, magistrati, scrittori, storici e artisti italiani ed esteri. Sposata con il professor Pietro Armani, uomo politico ed economista, ebbe tre figli maschi ed era circondata da numerosi nipoti per i quali provava un grandissimo affetto.
La sua mente era sempre in attività assorbendo notizie e informazioni di ogni tipo che con la sua incredibile memoria non dimenticava più. Figlia di Gianni Caproni, famoso progettista di aerei e altrettanto famoso industriale aeronautico e di Timina Guasti, creatrice del primo museo storico dell’aeronautica. Chiunque aveva la possibilità di conoscere Maria Fede rimaneva affascinato dalla sua cordialità, disponibilità e generosità. Incontrandola non si rimaneva mai delusi ma sempre arricchiti.
Ha scritto e fatto pubblicare numerosi libri di grande interesse aventi sempre per tema il volo e l’aeronautica. Un libro su di lei che consiglio, nonostante sia stato pubblicato senza farglielo leggere preventivamente (con suo evidente disappunto), è senza dubbio “Senza cozzar dirocco”. Tale pubblicazione è arricchita da numerose splendide fotografie. Maria Fede ha voluto farmi dono di tale libro dedicandomelo con queste parole: “Alcuni momenti della nostra vita trascorsi in parallelo con tanti giorni rari e pieni di affetto”.
È assolutamente impossibile raccogliere l’eclettica personalità di Maria Fede Caproni in queste poche righe che sono riuscito a mettere insieme nonostante il dolore per la perdita di un’amica così cara.
Franco Briganti
Commemorazione defunti al "Quadrato degli Atlantici"
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- Creato Domenica, 12 Novembre 2017 15:27
Anche questo anno abbiamo ricordato i nostri cari con una mesta ma solenne cerimonia presso il Cimitero di Orbetello. Il “quadrato degli Atlantici” ha accolto le varie personalità presentandosi ordinato, ricco di fiori di stagione, con l’aggiunta di fiori singoli per ogni sacello, ad indicare il giorno speciale nel quale vengono ricordati ed omaggiati i defunti. Non erano presenti molti dei parenti e congiunti di coloro che riposano in questo luogo, spalla a spalla, quasi a voler ricordare le lunghe ore delle Trasvolate, trascorse insieme in cabina di pilotaggio e nei due scafi di galleggiamento. Ore frenetiche a volte, terrificanti altre, soprattutto in presenza di nuvole basse, pioggia battente e nebbia che nascondeva gli aeroplani della formazione ed il terreno sottostante. Ma la perfetta preparazione, fatta alla scuola NADAM di Orbetello, la grande passione che allignava in tutti loro, la forte volontà di arrivare al traguardo aiutarono tutti gli equipaggi facendoli giungere sulle rive del Nuovo Continente. Era la prima volta che 24 aeroplani attraversavano l’Atlantico compiendo una impresa che permise in seguito di aprire le vie aeree commerciali verso il nord e sud America. Una grande e memorabile impresa impoverita, quel due novembre scorso, da una scarsa presenza di familiari e di Soci, me compreso, del Sodalizio. Chi muore tace e chi vive si da pace recita un proverbio antico ma la pace credo che la si debba trovare soprattutto ricordando ed onorando chi ci ha messo al mondo o chi, con il suo esempio ci ha guidati nella vita. Onoriamoli comunque anche dalle pagine elettroniche di questo nostro sito ricordando anche coloro… che la terra non accolse e che il mare non restituì.
Di seguito la breve cronaca della giornata inviata dal nostro socio M.llo Fontanelli che, in veste di Sottufficiale di collegamento tra noi ed il Quarto Stormo, ha organizzato la cerimonia in modo impeccabile, con un elevato senso del dovere, con la passione per gli Atlantici e con la certezza che la tradizione ed il ricordo siano valori assoluti e condivisibili.
- Ringraziamo quindi il 4° Stormo, nella persona del Ten. Col. Luca Lucetti, Capo Ufficio Comando del 4° ST.
- La graziosa Vicesindaco di Orbetello, Avv. Chiara Piccini
- Il Vescovo officiante S.E.R. Giovanni Roncari
- Il personale militare intervenuto e le varie Associazioni Combattentistiche e d’Arma che, come gli anni scorsi, hanno omaggiato i nostri defunti con la loro presenza.
Un ringraziamento anche alla cittadinanza di Orbetello, luogo a noi caro in quanto custode delle memorie di una Aviazione antica ed allo stesso tempo moderna.
Onore ai caduti e deposizione delle corone della A.M. e della A.T.A., da parte del Ten. Col. Lucetti, dell’Avvocato Piccini, e del Presidente A.T.A. Renato Valle.
Il Vescovo in preghiera davanti alla tomba di Italo Balbo.
In ricordo di Maria Fede Caproni
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- Creato Sabato, 11 Novembre 2017 14:52
La nostra Associazione ha avuto, negli ultimi 12 giorni, due situazioni importanti e significative da affrontare, la dipartita improvvisa ed inaspettata della nostra socia d’Onore, N.D. Maria Fede Caproni di Taliedo e la cerimonia funebre del 2 novembre, dedicata ai nostri Atlantici sepolti nel “quadrato” all’interno del cimitero di Orbetello.
La nostra amica Maria Fede ha lasciato in tutti noi tanta amarezza ed incredulità, amarezza perché non avremo più l’occasione di incontrarla né nelle cerimonie ufficiali né nel suo palazzo dove, seduta ad un tavolino, posto davanti ad una grande finestra, ingombro di libri, di documenti e di carte relative alla storia della Aeronautica faceva tante domande e sciorinava interessanti aneddoti e racconti aeronautici che scaturivano da una memoria, ferrea, informata, a volte aggressiva ed a volte accomodante.
Lì veramente si respirava aria aeronautica sana e piena di significati e si era costretti poi a navigare freneticamente su Internet o a visitare biblioteche pubbliche e private al fine di scartabellare libri e trattati con lo scopo di informarsi sulle novità aeronautiche, che ogni volta, la Contessa Maria Fede metteva sul tavolo. Tutto ciò ha contribuito, credo. A creare un interessante “circolo di storia e cultura Aeronautica” nel quale operano storici professionisti, piloti che hanno voglia di raccontare le loro avventure, ufficiali di varie forze armate desiderosi di ampliare i loro orizzonti, ricercatori storici dilettanti che, spronati da Maria Fede, facendo tesoro dei suoi racconti e del materiale che immancabilmente metteva a disposizione di tutti coloro che Lei riteneva meritevoli e costruttivi, un vastissimo archivio di “scienza” Aeronautica dagli albori ai giorni nostri. Ci mancherai cara amica e ci mancheranno anche i tuoi pranzetti offerti, magari dopo una mattinata di duro lavoro, con allegria e sincerità.
Sei stata molto utile e molto vicina anche a noi Atlantici cominciando da quelli veramente importanti e di grande carisma per arrivare al più semplice aviere che, con passione e discernimento aveva contribuito a far si che le imprese aviatorie di qualunque tipo e difficoltà, terminassero in un trionfo. A tal proposito allego uno scritto che Maria Fede preparò, per noi figli di Atlantici, uno scritto semplice, pieno di amore e di passione. Grazie Maria Fede ho scritto, questa mattina, sul registro dove una immensa folla ti ha lasciato un ricordo, queste parole:
Cara Maria Fede gli “Atlantici” ti accompagneranno nel tuo volo celeste e con loro ti sentirai a casa. Grazie Maria Fede e guidaci quando passeggerai nelle “grandi praterie”, dacci una mano, come sempre hai fatto, a rimanere fedeli alla tua passione ed al tuo immenso SAPERE AERONAUTICO.
GLI ATLANTICI
Uno dei cento era mio padre. Ha contato con ansia i battiti del motore come note di una sinfonia.
Ha gridato “terra”, gettando al vento tensioni mai più sofferte nelle nebbie dell’estremo nord. Ha temuto divenisse fragile l’ala carica di ghiaccio.
Suo è stato il trionfo tra l’immensa folla. Ai lavoratori italiani usciti dalle viscere di Manhattan, ha donato una coccarda tricolore, ha visto il loro orgoglio sbocciare tra le lacrime di gioia per una Patria divenuta Astro solare.
Nel lindo cimitero di Orbetello i Trasvolatori riposano uniti.
Lì, ogni anno, noi figli, ci inchiniamo in preghiera corale. Allora sento che gli ideali che furono suoi danno luce e certezze anche al mio cammino.